Abbiamo fatto due chiacchiere con Andry The HitMaker

Andry The HitMaker è venuto a trovarci all’ultima data di Overtime e ha fatto due chiacchiere con noi. Tra confessioni e risate ora sappiamo che Andry non voleva fare il producer, ha un fratello da un’altra madre e registra le hit in un giorno.

Ciao Andry, ci sarebbero sicuramente tantissime cose da chiederti ma partiamo dall’inizio, come ti sei avvicinato alla musica e com’era la vita di “Andry The HitMaker” prima di “Quei Bravi ragazzi”?

eh mi sono avvicinato alla musica quando avevo tipo 13 anni, anche se in realtà da bambino disegnavo già tastiere sui fogli di carta e facevo finta di suonare. Però si diciamo che a 13 anni ho iniziato ad ascoltare il rap e ad interfacciarmi con i primi programmi musicali, senza aver mai studiato musica, e poi a produrre.

Il tuo nome d’arte parla da solo ma spiegaci perché l’hai scelto, da dove arriva?

prima mi chiamavo “DjAndry” a dire il vero, perché in realtà volevo fare il dj -ride- poi ho iniziato a mandare le mie basi, uno per uno tutti mi ripetevano “Bro questa è una hit, è una hit” e da li ho capito che potevo fare il produttore. il nome è stato una conseguenza, “colui che fa le hit”.

Hai collaborato con moltissimi artisti, ma nella tua carriera c’è un rapporto in particolare continuativo e quasi fraterno

Si, Giaime.

Esatto, lui sarà nostro ospite il 22 Novembre invece, Com’è andata?

Io e lui ci siamo avvicinati nel 2017, era un periodo piuttosto buio per entrambi. Io uscivo da una situazione un po’ lontana dalla musica e lui non stava vivendo un momento felice. Inizialmente ci siamo solo sentiti, poi ci siamo trovati in studio e dopo poche ore di registrazione avevamo già un hit, è partito tutto da li. Con lui c’è un rapporto personale, è uno dei miei migliori amici e condividiamo molto.. oggi mi sento di dire che è un fratello nato da un’altra madre.

In un intervista hai dichiarato di non ascoltare il rap italiano. E’ ancora cosi?

Da quell’intervista ho dovuto cambiare parecchio. Ho capito che per fare musica come si deve in Italia devi anche metterti a confronto, conoscere la concorrenza, e da quando lo faccio la mia musica è migliorata. Ascolto ancora principalmente il rap americano, perché è il mio sound, ma ho cambiato punto di vista rispetto a quelle dichiarazioni.

A proposito di rap americano, pensi che dovremmo guardare oltreoceano nell’ottica di “imparare” da loro?

Io penso di no, ognuno debba fare quello che gli piace, per me non c’è un canone o una regola nella musica, non c’è nei suoni e non c’è negli argomenti. Se vuoi dire due stronzate in un pezzo dille, se vuoi parlare di morti fallo, se vuoi parlare di politica fallo. Conta il risultato.

E’ da poco uscito il tuo singolo “Bassotto” in collaborazione con Tony, ma non è il primo feat. con la Dark Polo

Esatto, ho incontrato la Dark tempo fa in un locale a Milano, li Pyrex mi ha fermato e abbiamo parlato poi più avanti ci siamo beccati in studio. Da quelle ore di registrazione è uscita “Taki Taki” che è stato il mio primo disco d’oro con la Dark. “Bassotto” è nata un po’ per caso, ero li che cazzeggiavo in studio -ride- ed è uscito quel beat. Ho pensato subito “qui sopra ci starebbe bene Tony” e gliel’ho mandata, mi ha risposto praticamente subito, mi ha detto tipo “bro l’ho appena scritta, andiamo a registrare”, In due giorni il pezzo era chiuso.

Progetti nel futuro di Andry The HitMaker?

Eh tanti progetti caldissimi che non si possono dire, ma state pronti.

Il nostro prossimo ospite sarà Giaime, non perdertelo: https://www.facebook.com/events/1233060410219665/

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